Le sfide tra Juventus e Roma hanno caratterizzato la storia della Serie A per moltissimi anni, tanto che alcune partite sono diventata quasi leggenda.
Dal famigerato gol di Turone fino alla rimessa laterale di Aldair, ma anche la presenza in campo di Nakata, decisiva nel 2-2 che avrebbe permesso ai giallorossi di vincere lo scudetto nel 2001, sono argomenti ancora molto gettonati tra le rispettive tifoserie.
Nell'arco di quasi cento anni (il primo scontro diretto risale al 1927), Juventus e Roma hanno battagliato sempre all'ultimo sangue, in una rivalità che tra la fine degli anni '70 e l'inizio '80 ha toccato il culmine e che si mantiene accesa ancora oggi.
Alcune sfide tra Juventus e Roma sono state decisive per assegnare lo scudetto, mentre altre sono ricordate per risultati clamorosi e una di queste è quella del Campionato 1931-32, quando la Juventus vinse con un netto e umiliante 7-1.
La Juventus aveva appena vinto il primo dei cinque scudetti consecutivi del Magico Quinquennio, ma ripetersi non fu affatto facile, proprio per la concorrenza della Roma e del Bologna.
Il giorno dello scontro diretto con i giallorossi, il 6 marzo del 1932 al Campo Sportivo di Corso Marsiglia a Torino, i bianconeri sono indietro in classifica di tre punti rispetto al Bologna, ma con quattro punti di vantaggio sulla Roma.
A Torino arriva, dunque, una squadra intenzionata ad accorciare le distanze dai rivali, mentre la Juventus non ha altro risultato che la vittoria per continuare a sperare nell'inseguimento.
La squadra allenata da Carlo Carcano ha dalla sua parte la vena realizzativa di Luisito Monti (a fine anno 19 gol soltanto in Campionato) e si affida a un rodato gioco di squadra, mentre la Roma sta attraversando un momento delicato dopo l'esonero dell'allenatore Burgess e l'arrivo dell'ungherese Baar.
Appena le due squadre scendono in campo, la differenza nell'approccio si vede subito, perché gli juventini corrono come dannati e danno prova di voler mettere subito in ghiaccio la partita, mentre i giallorossi sembrano spauriti e confusi e incapaci di frenare l'ardore degli avversari.
Dopo quindici minuti la Juventus è già avanti di quattro gol, grazie alla doppietta di Ferrari e alle reti di Orsi e Cesarini. La Roma è in balia dell'avvversario e non riesce ad abbozzare nemmeno una timida reazione, arrivando al gol soltanto in chiusura di primo tempo con il capitano Fulvio Bernardini.
Nonostante il riposo, nella ripresa il registro non cambia ed è ancora show juventino, con la doppietta di Vecchina e il gol di Orsi, a fissare il risultato sul 7-1. Il povero portiere giallorosso Masetti vive un pomeriggio da incubo ed esce dal campo visibilmente provato.
Per la Roma è una debacle clamorosa, destinata, tra l'altro, a ripetersi in anni più recenti in Champions League, contro il Manchester United e il Bayern Monarco, ma segna, soprattutto, l'addio ai sogni scudetto, visto che i giallorossi vengono agganciati al terzo posto in classifica dall'Inter e dalla Fiorentina.
Per la Juventus è, invece, la tanto desiderata rivincita dopo il 5-0 subito a Roma nella gara di andata e che era, addirittura, diventato un film.
La netta vittoria conferma la forza degli undici di Carcano che completeranno la rincorsa al Bologna e andranno a vincere il secondo scudetto consecutivo con quattro punti di vantaggo sui rivali.
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