È ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRE BASTA!


Prima di tutto lasciatemi ringraziare Luca Gramellini per avermi ispirato questo post. È grazie a lui, infatti, se ho deciso di scrivere la mia sulla situazione ormai inaccettabile che si è creata attorno alla Juventus.

All'indomani di un episodio da manuale, ovvero l'intervento del VAR dopo l'errore di Mariani che non si era accorto del fallo da rigore su Alex Sandro, si è scatenato il solito vespaio di polemiche, come sempre dopo un episodio a favore della Juventus.

Piogge di post indignati sui social, prime pagine urlate sui giornali, denunce, richieste di revisioni del regolamento e solito servizio spazzatura delle Iene, mancava soltanto la classica interpellanza parlamentare, come già successo in passato.

Chiunque, dai politici agli ex giocatori, dai giornalisti fino agli uomini dello spettacolo ha detto la sua e, naturalmente, la maggioranza ha gridato al furto. Un canovaccio che si ripete con regolarità a dir poco imbarazzante. 



L'ex Presidente dell'Inter, Massimo Moratti, ormai in là con gli anni, ha perfino detto che quel "rigorino" ha rovinato la partita e offeso la sensibilità di chi va allo stadio. Un po' come il bambino che, messo in panchina, si prende il pallone e va via.

Inutile descrivere la festa dei giornalisti (o presunti tali) antijuventini, per i quali adesso il VAR non va più bene o, meglio, deve essere uno strumento da usare a intervalli e, senza nemmeno dirlo, sempre a sfavore della Juventus.

Ricordiamo ancora tutti quella prima partita in cui debuttò il VAR e quel rigore proprio contro la Juve fischiato grazie all'ausilio della tecnologia. Guarda caso, Buffon lo parò (questo avrebbe dovuto far capire tanto a molti), ma il giorno dopo era un'esaltazione del VAR mai vista. 

Finalmente la moviola in campo! Finalmente con il VAR la Juve non ruberà più le partite! Sembrava la scoperta del secolo, la svolta storica di un calcio pulito... almeno finché i brocchi non si sono resi conto che il regolamento non vietava l'uso del VAR anche a favore della Juventus

Sono trascorsi anni, eppure nulla sembra cambiato dai tempi pre-VAR, perché tutti continuano a parlare di favori arbitrali alla Juventus, di episodi dubbi, di arbitri comprati e vetrine social chiuse per mafia.

Insomma, non andavano bene gli arbitri e non va bene nemmeno il VAR, perché quest'ultimo non può essere usato a favore della Juventus. Domenica sera, Guida avrebbe dovuto fare finta di niente, per alcuni soltanto perché Mariani non si era accorto del contatto falloso. 

Infatti, secondo l'ultima e sempre più perversa teoria, quando l'arbitro non si accorge del fallo, il VAR non deve intervenire. Questo, naturalmente, soltanto quando l'episodio è a favore della Juve, perché se ci sono da dare 20 rigori al Milan, come successo la scorsa stagione, oppure bisogna assegnare un calcio di rigore all'Inter dopo dieci minuti dal fallo, allora il VAR è la salvezza di tutti.

Tra domenica e lunedì, intere trasmissioni non hanno parlato di altro, i giornali hanno messo sotto processo il VAR, i social sono stati inondati da sondaggi sull'argomento.

Un'alzata di scudi che non si era mai vista in altre occasioni, neppure quando sono stati commessi errori grossolani. Stavolta, in occasione di un uso da manuale del VAR, questo viene messo sotto accusa



Siamo al paradosso, siamo nell'irrazionalità più sfrenata, ma soprattutto noi juventini siamo stanchi, ma guai a fare vittimismo, perché non è questo che vogliamo

Tutto ciò che chiediamo è obiettività, vorremmo che la Juventus non fosse più strumentalizzata per interessi personali o per campanilismo calcistico, non fosse più l'alibi di Presidenti incapaci o allenatori e giornalisti falliti

Ogni anno, prima delle partite tra Juventus e Inter, i giornali dedicano pagine e interviste al famigerato fallo di Iuliano su Ronaldo, come prima dei match contro la Roma, si parla solo del gol di Turone.

Eppure, con gli episodi dubbi a favore di altre squadre ci sarebbe da scrivere un libro, dai famigerati caffé di Herrera fino ai furti dell'Inter di Mancini e Mourinho (a Roma si ricordano ancora del gol di Maicon a Siena, in fuorigioco di quattro metri). Oppure, rimanendo sempre in tema Inter, il gol di Vieri in un Inter-Juventus 1-1 del 2002, arrivato al 95° e viziato da una vistosissima carica su Buffon. 

I più vecchi ricorderanno sicuramente la famigerata monetina di Alemao, le urine truccate di Maradona e il gol regolarissimo annullato a Laudrup nel ritorno dei quarti di finale di Coppa UEFA contro il Napoli. Senza dimenticare il nubifragio di Perugia che costò lo scudetto alla Juventus di Ancelotti e il regolamento sugli extracomunitari cambiato alla vigilia dello scontro scudetto tra Juventus e Roma per permettere ai giallorossi di far giocare Nakata (poi decisivo per il pareggio 2-2).  

Ce ne sarebbero molti altri da citare, da farci un vero dossier, ma non voglio annoiare nessuno, come nessuno sembra ricordarsi di tutti questi episodi che, in un modo o nell'altro, hanno falsato un Campionato. Tutti a parlare del gol fantasma di Muntari, ma nessuno che ricorda che, in quella stessa partita, fu annullato un gol regolarissimo a Matri.

C'è sempre stata una malafede insopportabile contro la Juventus, figlia di un pregiudizio che affonda le radici troppo lontano per essere anche soltanto compreso

Ciò che, però, è ancora più pericoloso è che questo odio ingiustificato aumenta giorno dopo giorno, anche grazie all'eco dei social e a giornalisti che ormai da decenni campano sparlando della Juventus. 

Chi non si ricorda "l'operazione simpatia" lanciata dai giornali quando la Juventus fu mandata in Serie B

Tutti, improvvisamente, ne parlavano bene, nessuno si lamentava più di furti e di arbitri comprati, ma nel momento in cui le cose sono cambiate e i bianconeri sono rinati e tornati al vertice, la pellicola si è riavvolta ed è ripresa la tradizionale caccia alla strega.

Il nemico era di nuovo lì, in vetta, aveva costruito uno stadio di proprietà (e anche lì polemuche e veleni), ha dato valore al settore femminile e ha creato l'Under 23.

Davvero troppo in un Paese provinciale come l'Italia, così sotto, di nuovo, con i sospetti e le accuse di furti e di complotti di palazzo. Le squadre minori si scansavano per far vincere la Juve e ottenere chissà quali favori in cambio, nonostante l'avvento del VAR a sparigliare le carte. 

In molti si saranno trovati spiazzati in quei giorni, chiedendosi come avrebbero fatto a continuare ad accusare la Juve ora che gli arbitri avrebbero avuto la possibilità di rivedere ogni azione. Ma come si dice, fatta la legge trovato l'inganno, così si sono rimboccati le maniche e hanno ideato nuove teorie del complotto. 

Dall'arbitro comprato si è passati alla sudditanza psicologica, oh mamma che paura che mi fa la Juventus! Chi diceva che il VAR doveva essere usato per ogni episodio dubbio ("Ma vallo a rivedere, no!"), adesso chiede agli arbitri di spiegare quando il VAR deve essere usato.

Un vero tourbillon di teorie contrastanti tra loro, di tutto il contrario di tutto, nel nome di una ardente volontà di giustificare anche l'ingiustificabile, ciascuno col proprio obiettivo e un nemico comune, ovvero la Juventus.



A completare il quadro, la notizia che, dopo nove anni di finali in campo neutro tra Italia e località estere, da questa stagione la Supercoppa Italiana tornerà a giocarsi nello stadio di chi ha vinto lo scudetto.

Per carità, sarà stata una decisione accettata anche dalla Juventus, ma la coincidenza è davvero beffarda, sia perché in nove anni di scudetti i bianconeri non hanno mai avuto l'occasione di giocare la partita a Torino, sia per il possibile rinvio di Juventus-Napoli del 6 gennaio, che acconterebbe i partenopei che non avrebbero potuto schierare i giocatori impegnati in Coppa d'Africa

Di fronte a tutto questo la società bianconera ha assunto sempre un atteggiamento di totale noncuranza, d'altronde, come si dice, "lasciali cuocere nel loro brodo", ma per noi tifosi e addetti ai lavori sta diventando sempre più difficile.

Tutti noi vorremmo una presa di posizione, una risposta, un batti e ribatti che rispedisse al mittente le tante, troppe, cazzate che siamo costretti a leggere ogni giorno sui giornali e ad ascoltare in TV.

Tuttavia, sarà molto difficile che questo accadrà, per cui non ci resta che combattere la nostra battaglia con i mezzi che abbiamo, giorno per giorno, post dopo post, cercando di essere sempre obiettivi e intellettualmente onesti.


(Marcello Gagliani Caputo)


0 Comments:

Posta un commento