Dopo 37 risultati utili e circa tre anni di imbattibilità, la Nazionale italiana di calcio ha interrotto il suo momento magico, sconfitta per 2-1 dalla Spagna a San Siro, match valevole per accedere alla finale di Nations League.
Gli undici di Mancini hanno combattuto fino all'ultimo, ma rimasti in 10 alla fine del primo tempo per l'espulsione di Leonardo Bonucci, non sono riusciti nell'impresa di rimettere in equilibrio la partita.
Con sei convocati, la Juventus è stata una delle squadre italiane più rappresentate in Nazionale, ma per i bianconeri è stata una serata in chiaro-scuro, soprattutto se prendiamo in considerazione la maiuscola prova, l'ennesima, di Federico Chiesa e quella distratta e ingenua dello stesso Leonardo Bonucci.
Per i calciatori della Juventus è stata, dunque, una partita dalle diverse indicazioni, viste le prestazioni del difensore centrale, di Federico Bernardeschi e di Moise Kean e quelle più convincenti di Chiesa, Locatelli e Chiellini.
Bonucci ha peccato di ingenuità, cosa strana per uno con la sua esperienza ed è incappato in una imperdonabile doppia ammonizione, anche se il primo giallo è quanto meno discutibile, perché arrivato per delle proteste giustificate.
Tuttavia, il centrale ha lasciato la squadra in 10 e ha permesso alla Spagna di mettere la partita sui binari preferiti, ovvero quelli del palleggio e del cosiddetto "tiki taka".
Discorso simile per Bernardeschi che, dopo le convincenti prove in Nazionale, ha fatto vedere poco, soprattutto quando Mancini ha provato a schierarlo da "falso nueve". Ha colpito un palo, ma la sua prestazione è stata, in generale, molto deludente, tanto che il CT lo ha lasciato negli spogliatoi alla fine del primo tempo.
Maiuscolo e imprendibile, invece, Federico Chiesa, l'ultimo ad arrendersi e protagonista del consueto strappo che ha permesso all'Italia di accorciare le distanze e provare fino all'ultimo la rimonta. Un vero faro tra la nebbia.
Manuel Locatelli è entrato nel secondo tempo al posto di un inguardabile Verratti e, insieme a Pellegrini, ha ridato vitalità al centrocampo italiano. Mancini dovrebbe riflettere seriamente se promuoverli titolari, al posto di Barella e Verratti, ieri davvero sottotono.
Anche Moise Kean è entrato nella ripresa per provare a dare un punto di riferimento in attacco alla squadra e aiutarla a stare più alta, ma come già visto con la Juve, è ancora visibilmente in ritardo di condizione e continua a commettere troppi errori tecnici.
Infine, Giorgio Chiellini: per lui si potrebbero sprecare fiumi di parole, perché anche ieri sera è entrato e ha cambiato la mentalità della squadra. Questa Nazionale sembra non poter fare a meno di lui e della sua grinta, perché appena entrato in campo, tutti i compagni hanno cambiato marcia e lo stesso Bastoni, dopo un primo tempo discutibile, è tornato quello visto nell'Inter.
Nonostante la sconfitta, ieri sono arrivate ottime indicazioni, sia per il CT Roberto Mancini sia per Massimiliano Allegri che ha potuto prendere nota dei progressi dei suoi giocatori e su ciò su cui, invece, c'è ancora da lavorare.
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