Il pareggio ottenuto in extremis ieri sera contro l'Inter, ha diviso i tifosi juventini, tra chi lo considera un risultato deludente, soprattutto in ottica prestazione e chi, invece, pensa sia un punto guadagnato con merito.
Al netto di queste considerazioni che sono destinate a lasciare il tempo che trovano, il derby d'Italia ha confermato due elementi essenziali che possono spiegare il momento difficile della Juventus. Uno è la difficoltà a segnare, il secondo è che i bianconeri non hanno vinto neppure uno scontro diretto con le più accreditate avversarie per lo scudetto.
A Napoli, infatti, la Juventus ha perso 2-1, contro il Milan, in casa, ha pareggiato 1-1 e ieri, a San Siro, ha ottenuto lo stesso risultato. L'unica vittoria di prestigio rimane, dunque, quella contro la Roma, la quale, però, difficilmente rimarrà in lizza per i primi quattro posti in classifica.
Dunque, sembra evidente che i bianconeri di Allegri abbiano ancora diversi problemi da risolvere, soprattutto in Campionato, visto che in Champions, fino a oggi, hanno soltanto vinto. Resta da capire se si tratta di una scelta (ma pare un'ipotesi remota, visto che siamo ancora a inizio stagione), oppure ci sia qualcosa di più sotto.
Sulla difficoltà ad andare in gol, le ultime partite hanno dato diverse indicazioni e sembra che, più che altro, sia un problema di sviluppo della manovra e non di attaccanti scarsi. In molti, infatti, inneggiano a nomi come quello di Dusan Vlahovic, considerandolo il salvatore della patria, ma siamo certi che sia questa la soluzione?
Per ciò che si è visto fino a ora, il problema principale della Juventus non sono gli attaccanti, ma l'incapacità della squadra di metterli in condizione di segnare.
Anche ieri sera Morata si è dovuto spesso abbassare fino al centrocampo per avere qualche pallone giocabile e con Chiesa in panchina, i rifornimenti sono arrivati con il contagocce.
Quando lo stesso Chiesa è entato in campo insieme a Dybala, la squadra è sembrata scuotersi e il baricentro si è alzato, con il conseguente vantaggio di portare pericoli alla porta di Handanovic.
La speranza, dunque, è che, quando l'argentino sarà di nuovo a pieno servizio e l'ex viola supererà il momento di appannamento, il gioco della Juventus possa migliorare e le occasioni da gol possano aumentare.
Per quanto riguardo, invece, gli scontri diretti, la soluzione sembra più semplice e banale, ovvero sono arrivati tutti troppo presto e hanno impedito alla Juventus di presentarsi nelle condizioni migliori.
In proposito, poi, Allegri ha sempre sostenuto che gli scudetti si vincono con le piccole, ma qualche buon risultato con le dirette pretendenti al titolo non sarebbe male, vista anche la posizione in classifica.
In quest'ottica, è chiaro come, ancora oggi, i bianconeri stiano pagando lo scotto di un'estate (e di una preparazione) stravolta dalla partenza improvvisa di Cristiano Ronaldo e ci vorrà ancora del tempo prima di ritrovare il bandolo della matassa.
Per questo motivo, nonostante qualche prova incolore, compresa quella di ieri sera, è necessario guardare al futuro con ottimismo, perché se il Napoli, il Milan e anche l'Inter in questo momento stanno correndo al massimo, la Juventus deve ancora carburare e davanti a sé ha soltanto discesa.
(Marcello Gagliani Caputo)
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