In un'intervista rilasciata a "La Gazzetta dello Sport", l'ex attaccante della Juventus David Trezeguet ha parlato, tra le altre cose, di Federico Chiesa e della sua importanza per la squadra bianconera.
Il francese ha detto che, secondo lui, Chiesa "non è una prima punta, questo è sicuro. Ama lo spazio, gli piace partire dai lati, non sarà mai un Osimhen. Per me è un esterno o una seconda punta. Federico pensa poco ma incide tanto, salta l’uomo, determina più di tutti. È uno diverso dagli altri e alla Juve serve tantissimo. Con lui o senza di lui, cambia tutto: è un’altra squadra. La sua qualità? Il fatto che si diverte giocando. Guardandolo, capisco che gli piace il contesto della Juve: anche quando sbaglia, dà l’idea di divertirsi. È la cosa più importante".
Sul tanto discusso confronto con il padre Enrico Chiesa, Trezeguet ha precisato che "non voglio scegliere ma una cosa è certa: Enrico è sempre stato un giocatore fantastico. Era completo, faceva gol, era intelligente, sapeva muoversi per il campo. Cosa deve fare Allegri con lui? Farlo lavorare, gestire lui e la sua determinazione, aiutarlo a migliorare. È un tipo di giocatore che la Juve ha avuto in passato ma da un po’ mancava".
L'ex numero 17 della Juventus si è soffermato anche sulla figura del centravanti, ruolo a lui molto caro e ha indicato in Robert Lewandowski il suo preferito: "Ha tutto, è veloce quando conta, usa destro e sinistro, ha un controllo di palla di altissimo livello".
Tuttavia, anche lui considera il norvegese Erling Haaland il vero punto di riferimento per il futuro: "È il modello generazionale, il prototipo di come saranno o vorranno essere i 9 del prossimo decennio. Alto, forte, segna, sa fare autocritica, è completo. Unico".
Infine, ha espresso il suo pensiero su Romelu Lukaku, recente avversario della Juventus in Champions League: "All’Inter ha dimostrato di essere competitivo, ma senza Conte il mondo cambia, perché il Chelsea gioca un calcio meno diretto. A me sembra un 9 forte, che fa gol ma ha bisogno della squadra".
Dopo aver giocato i suoi migliori anni in Italia, Trezeguet non ha certo dimenticato la sua patria calcistica e ha mandato i suoi personali complimenti al CT della Nazionale Roberto Mancini, in grado di guidare l'Italia alla conquista dell'ultimo Campionato Europeo: "Intanto, un applauso a Mancini: io credo che il suo conoscere tante culture gli abbia permesso di costruire una squadra molto forte".
Inoltre, ha indicato in Marco Verratti e Federico Chiesa i giocatori italiani più forti e rappresentativi: "Sono cresciuto guardando Pirlo... ed è da Pirlo che l’Italia non aveva un giocatore così tecnico. La mia risposta però oggi è Chiesa, che può diventare un giocatore unico: salta l’uomo e gioca ovunque come si fa ora. È il giocatore giusto per questo calcio moderno".
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