In un momento difficile e delicato della stagione della Juventus, è ancora più importante festeggiare i 124 anni della società.
Era il 1° novembre del 1897, quando alcuni studenti del liceo Massimo d'Azeglio di Torino si ritrovarono su una panchina e decisero di dare vita alla squadra di calcio che avrebbe fatto la storia e fatto brillare la stella dell'Italia in Europa.
In 124 anni di storia, la Juventus ha unito e diviso l'Italia, ha rappresentato il nostro Paese e ne ha sintetizzato pregi e difetti.
Grazie al legame strettissimo con la famiglia Agnelli, è diventata presto molto più di una squadra di calcio. Non può essere un caso, infatti, che anche Umberto Agnelli sia nato il 1° novembre.
Per gli operai era la squadra dei padroni, da contestare e da odiare perché simbolo del potere politico e sociale che la famiglia Agnelli rappresentava per l'Italia.
Dall'altro lato, però, era anche il simbolo della speranza di tanti meridionali che, tutti i giorni, lasciavano la propria casa per cercare una nuova vita migliore, partendo per il Nord Italia.
Tra di loro, anche un certo Pietro Anastasi, uno dei più grandi centravanti della Juventus e divenuto simbolo della voglia di riscatto del Sud Italia.
Lui, partito per Torino con una valigia e tanti sogni, in pochi anni è diventato il volto di tanti di noi, così da far nascere un legame ancora oggi indissolubile tra il Meridione d'Italia e la Juventus.
Dire che la Juventus sia soltanto la squadra di Torino è riduttivo, perché i bianconeri sono la squadra di tutta Italia o, almeno, di metà di essa.
Ha dato lustro al nostro Paese vincendo tutte le competizioni internazionali, è entrata nella storia per aver conquistato più scudetti di tutti, ha fornito alla Nazionale Italiana giocatori che le hanno permesso di vincere Campionati del Mondo e Campionati Europei.
La Juventus è stata sempre una società che non ha mai conosciuto mezze misure, o la si ama o la si odia, proprio perché rappresenta molto di più di ciò che è. Questo è uno dei motivo per cui oggi l'antijuventinismo è diventato un vero e proprio mestiere.
Festeggiare i 124 anni della Juventus, in un momento difficile come questo e senza mai dimenticare i nove anni di successi strepitosi che ci ha regalato, è un dovere di ogni tifoso che si rispetti.
D'altronde, lo sappiamo tutti che presto torneremo a vincere, perché la Juventus è come la Fenice, non muore mai e se diventa cenere, proprio come in queste ultime settimane, è pronta a rinascere più forte di prima.
Buon compleanno, Vecchia Signora!
(Marcello Gagliani Caputo)
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