Nella penultima giornata del girone H di Champions League, la Juventus era attesa alla sfida più difficile, in casa dei campioni in carica del Chelsea, ma ne è uscita con le ossa rotta, umiliata 4-0.
Con la qualificazione agli ottavi di finale matematicamente raggiunta, il match era fondamentale per arrivare primi nel girone e sperare in un sorteggio più benevole, ma fin dalle prime battute si è intuito che l'obiettivo di Allegri fosse lo 0-0.
Rispetto alla vittoria di Roma contro la Lazio, il mister ha apportato soltanto una modifica, ovvero Bentacur a centrocampo al posto di Cuadrado, spostato a destra nella posizione dell'infortunato Danilo.
Come nelle previsioni, il Chelsea è partito subito forte, pressando e costringendo la Juventus a difendere bassa. Tuttavia, gli inglesi non sono mai stati pericolosi e il gol del vantaggio è arrivato casualmente, su calcio piazzato e viziato da un fallo di mano di Rudiger.
Fino al gol del Chelsea, i bianconeri si erano difesi con ordine ed erano parsi pronti ad affondare. Infatti, non appena la squadra di Tuchel ha abbassato i ritmi, la Juventus è uscita ed è andata vicinissima al pareggio con Morata, fermato soltanto da un miracolo di Thiago Silva.
Nel primo tempo, gli undici di Allegri non hanno sfigurato affatto e hanno affrontato i campioni in carica con il giusto piglio. Tuttavia, come spesso accade, alcuni singoli non sono stati all'altezza, soprattutto Cuadrado, Bentancur e Rabiot, protagonisti di troppi errori tecnici, proprio quelli che Allegri aveva chiesto di evitare.
Inevitabilmente, di fronte a una squadra che, nel secondo tempo, è scesa con la stessa determinazione del primo, tutti i limiti della Juventus sono venuti a galla e il Chelsea ha dilagato nel primo quarto d'ora della ripresa, segnando due gol in pochi minuti.
Gli inglesi hanno dominato fisicamente, più veloci e decisi nel recupero palla e più forti nei contrasti uno contro uno. Alcuni juventini sono parsi spaesati, incapaci di giocare a livelli a loro sconosciuti.
Nonostante la qualificazione già ottenuta, per la Juventus è stata una vera debacle, figlia, in parte, dell'arroganza di Allegri nel dare infinite chance a chi, già da tempo, ha dimostrato di non meritarsele.
Questa sera sono mancati la testa e il fisico, la prima condizionata dal tentativo di difendere lo 0-0, figlio della filosofia di Allegri, il secondo umiliato dal dominio dei giocatori del Chelsea, fisicamente strabordanti e molto più vogliosi di vincere.
Il primo posto nel girone, a questo punto, diventa quasi impossibile, anche a causa della differenza reti, ma la cosa più importante è cancellare una serata da incubo e voltare pagina. Magari imparando anche qualcosa, ma forse è chiedere troppo.
Szczesny 6.5: Prova a limitare i danni, ma, soprattutto nel secondo tempo, i tiri gli arrivano da ogni parte.
Cuadrado 4: Soffre tantissimo l'atleticità degli avversari, lasciando praterie e sbagliando diverse volte il tempo di intervento. Fuori fase. Dall'81' De Winter: SV
Bonucci 6: Prova in tutti i modi a tenere unita la squadra, ma stasera nessuno poteva fare qualcosa.
De Ligt 6: Anche lui gioca con intensità e chiude quanto possibile, ma il filtro del centrocampo non esiste e le cose si fanno sempre più difficili.
Alex Sandro 4: James lo fa impazzire, ma pure lui ci mette del suo piazzandosi in maniera incomprensibile nell'azione del 2-0. Mai in partita.
Bentancur 2: Il peggiore in campo, inguardabile, distratto e commette una marea di errori. Sarebbe ora che allenatore e dirigenza facessero una seria riflessione sulla sua utilità. Dal 59' Dybala 6: Entra a giochi ormai fatti, giusto per aumentare i minuti sulle gambe.
Rabiot 3: Dopo qualche segnale di vita emerso all'Olimpico contro la Lazio, il francese è tornato subito irritante e inutile.
Locatelli 6.5: Prova a prendersi sulle spalle l'intero centrocampo, ma è troppo anche per lui, nonostante l'impegno e il sacrificio. Dal 67' Arthur 5: Anche per lui sarebbe arrivato il momento di fare le valigie.
McKennie 6: Corre e si impegna, cercando di mettere le pezze per i compagni assenti ingiustificati, così non haquasi mai la possibilità di proporsi in avanti.
Chiesa 5: Si attendeva molto da lui, ma stasera ha toccato pochissimi palloni, un po' perché costretto a ripiegare in difesa per aiutare Alex Sandro in costante difficoltà e un po' perché la squadra non attacca. Dall'80' Kulusevski: SV
Morata 4.5: Gioca in una squadra incapace di servirlo in maniera adeguata, ma non ci mette nemmeno la cattiveria necessaria per un centravanti. Dal 67' Kean 6: Prova a dare più fisicità di Morata, ma ormai la partita è compromessa.
Allegri 4: In queste partite emergono tutti i suoi limiti e, soprattutto, la sua arroganza di affrontare i campioni in carica puntando sullo 0-0. Tarda nei cambi e li effettua soltanto a partita compromessa, ovvero quando i suoi piani sono andati in frantumi. Stasera il nostro "cortomusista" ha subito una vera lezione di calcio, ma lui rimane arroccato nella sua preistorica filosofia.
0 Comments:
Posta un commento