Nell'ultimo match valido per il girone H di Champions League, la Juventus ha ottenuto il massimo con il minimo sforzo, grazie soprattutto all'impresa dello Zenit San Pietroburgo che ha fermato sul 3-3 il Chelsea e ha regalato ai bianconeri il primo posto nel girone.
Credendo che il primato fosse ormai nelle mani del Chelsea, Allegri ha optato per un massicio turn-over, mandando in campo anche il giovane De Winter, oltre che a rispolverare Perin in porta, Rugani in difesa, Arthur a centrocampo e Kean in attacco.
I bianconeri sono scesi in campo senza troppe ansie, ma, essenzialmente, per divertirsi e sperimentare qualche nuova soluzione. D'altronde, il Malmoe non è avversario tale da poter impensierire la Juventus, così gli undici di Allegri hanno gestito il possesso e tenuto la palla, senza rischiare mai nulla.
Il vantaggio è arrivato dopo circa venti minuti del primo tempo, su una gran giocata di Bernardeschi che ha servito una palla deliziosa a Kean, il quale, con la complicità del portiere del Malmoe, l'ha buttata dentro di testa.
Da questo momento in poi è stata una sorta di accademia, a tratti noiosa e stucchevole e la Juventus non è riuscita a portare altri pericoli alla porta avversaria. I giocatori sono parsi troppo pigri e superficiali, hanno sbagliato molto e hanno cercato sempre la giocata più facile, anziché rischiare qualcosa e migliorare i movimenti senza palla.
Nel secondo tempo il canovaccio non è cambiato e la manovra della Juventus è rimasta sempre troppo lenta e prevedibile. Anziché cercare di chiudere la partita, così da gestire aspettando notizie da San Pietroburgo, i bianconeri hanno continuato a giochicchiare, stimolando anche qualche fischio dagli spalti.
Alcuni buoni tentativi, ma ancora troppi errori di deconcentrazione e un'inspiegabile pigrizia nelle giocate e nei movimenti in campo che hanno tenuto il ritmo del gioco sempre molto basso.
Come già successo pochi giorni fa con il Genoa, si è evidenziata una cronica difficoltà a finalizzare le azioni offensive, ma stavolta, al contrario di quanto accaduto in Campionato, i principali responsabili sono i giocatori, incapaci di mettere la giusta cattiveria sotto porta.
La Juve vince giocando male, nel nome della filosofia del "prima non prenderle" e vola agli ottavi di finale da prima nel girone. Tuttavia, non si può evitare di sottolineare l'ennesima prestazione sotto tono di una squadra ancora senza identità e con centrocampo e attacco da rifondare.
Perin 6: Voto giusto per la presenza, perché non viene mai impegnato.
De Winter 6.5: Il diciannovenne gioca una partita molto interessante, proponendosi spesso sulla fascia e concedendosi anche qualche bella giocata. Dal 70' De Sciglio 6: Buon rientro dopo l'infortunio, un uomo in più sulla fascia ci serve.
Bonucci 6: Serata di assoluto riposo, ma fa comunque sentire la sua presenza.
Rugani 6: Anche per lui una partita facile da gestire con il minimo sforzo.
Alex Sandro 5.5: Si accontenta di eseguire il compitino, senza mai provare un'accelerazione o una giocata, quasi sempre passa la palla all'indietro.
Bentancur 5: Passeggia per il campo e ogni tanto riesce a giocare qualche palla elementare, sarà uscito in campo senza aver sudato. Dal 91' Miretti: SV
Arthur 6: È l'unico che a centrocampo cerca di tirare fuori qualche idea, ma anche lui sbaglia parecchio e spesso tiene troppo la palla.
Rabiot 6: Ci mette più impegno del solito, ma di strada da fare ne ha ancora parecchia, forse troppa per meritarsi di indossare ancora la maglia della Juventus.
Bernardeschi 6: La sufficienza se la merita per la deliziosa giocata che ha portato al gol di Kean, ma per il resto della partita ha commesso troppi errori. Dall'81' Cuadrado 6.5: Mette il suo brio in campo, approfittando della stanchezza degli altri giocatori, ma è un po' impreciso.
Dybala 6: Gioca un discreto primo tempo, distribuendo palloni in ogni parte del campo, ma non va mai al tiro in porta, anche lui un po' pigro. Dal 46' Morata 4.5: Sbaglia, sbaglia e sbaglia ancora, davvero un periodo nero.
Kean 6: Segna il gol della vittoria, ma ne sbaglia almeno altri due, sempre troppo caotico e nevrotico sotto porta. Dall'89' Da Graca: SV
Allegri 5: Decide di snobbare la partita, seppur il primo posto nel girone non fosse già deciso, ma lo Zenit lo salva, perché anche stasera la sua Juventus ha giocato male.
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