Per la Juventus è cominciata l'avventura della Coppa Italia, trofeo vinto l'anno scorso con Pirlo in panchina. Agli ottavi di finale, i bianconeri hanno affrontato la Sampdoria, fresca di cambio di allenatore.
Nonostante l'impegno infrasettimanale e il Milan alle porte, Allegri non ha stravolto la squadra e ha deciso di non far giocare nessuno dei promettenti giovani in rosa. Si è, invece, affidato, ai suoi fedelissimi e ha rilanciato Danilo dal primo minuto dopo oltre un mese di stop per infortunio.
Da detentrice del titolo, per la Juventus la Coppa Italia è un obiettivo importante, soprattutto dopo la sconfitta in Supercoppa Italiana e Allegri lo ha confermato anche nell'intervista prima della partita.
Fin dal fischio d'inizio, i bianconeri si sono stabiliti nella metà campo avversaria e hanno messo sotto pressione la difesa avversaria. Per i primi 25' è stato un autentico monologo della Juventus che, per la prima volta, è scesa in campo con il baricentro alto e pressando la Sampdoria fin dalla costruzione della manovra.
Nel primo tempo si è vista una squadra vogliosa di giocare e di divertirsi, molto propensa alla verticalizzazione e, soprattutto, fisicamente in palla. Il gioco si è sviluppato in maniera veloce e fluida e, seppure il gol del vantaggio sia arrivato da calcio di punizione, la manovra ha avuto una marcia in più rispetto al passato.
La presenza concomitante di Arthur e Locatelli in campo ha aiutato senza dubbio, perché la palla è scivolata via più veloce e, soprattutto, con maggiore precisione e imprevedibilità. Forse si è perso qualcosa in fisicità, ma il centrocampo ha usufruito di un tasso qualitativo decisamente migliore del solito.
È mancata la cattiveria per chiudere subito la partita, ma l'intensità vista in questo primo tempo mancava davvero da tanto tempo ed è, soprattutto, un ottimo segnale per il prosieguo della stagione.
La musica non è cambiata nel secondo tempo, con la Juventus ancora lì a premere e a recuperare ogni pallone vagante e la Sampdoria intimorita e incapace di imbastire un'azione degna di nota.
Il raddoppio è arrivato come naturale conseguenza del piglio aggressivo e deciso della squadra e grazie a un gran colpo di testa di Rugani, al suo primo centro stagionale. Dopo il momentaneo 2-1 e un breve black-out, la Juventus ha ripreso le redini del gioco e ha ristabilito le distanze, segnando i gol mancati nel primo tempo.
Pur giocando contro un'avversaria passiva e rinunciataria, una Juventus così tonica non si era vista neppure con squadre come la Salernitana, il Cagliari o il Genoa. Gli undici in campo hanno dato l'impressione di stare bene e lo schieramento scelto da Allegri (o Landucci?) ha dato i suoi frutti.
Finalmente, abbiamo assistito a una bella partita, giocata con l'atteggimento e il coraggio necessari, senza troppo calcoli o inutili timori. Abbiamo ammirato giocatori fisicamente rigenerati e leggeri di testa, tutto il resto è arrivato in maniera naturale.
Perin 6: Non viene mai chiamato in causa e può fare poco sul gol della Sampdoria.
De Sciglio 7: In questo momento è una certezza e uno dei migliori. Se il fisico non lo tradisce per l'ennesima volta, potrebbe dare ancora molto.
Danilo 6: Al rientro dopo quasi due mesi, gioca una partita ordinata e tranquilla, perfetta per testarne il recupero. Dal 61' Chiellini 6: Dà quella sicurezza necessaria per affrontare l'ultima mezz'ora del match.
Rugani 6.5: Dietro viene impegnato poco, per cui si concede diverse puntate in attacco e in una di queste trova l'imperioso stacco di testa per il 2-0.
Alex Sandro 6: Dà qualche segnale di vitalità, ma in questo momento rimane uno dei punti deboli della squadra, tanto da trovarsi nella posizione sbagliata in occasione del gol sampdoriano.
Locatelli 7: Insieme ad Arthur gestisce alla grande il centrocampo, dominando in lungo e largo. Grazie alla copertura del compagno, è libero anche di concedersi qualche incursione in avanti.
Arthur 7: Finalmente ha dato prova della sua straordinaria capacità di costruire la manovra e di controllare il ritmo della partita, non sbaglia praticamente un passaggio. Dal 73' Bentancur SV
Cuadrado 7: Dopo qualche passaggio a vuoto, torna a essere la spina nel fianco della difesa avversaria, aiutato dall'atteggiamento aggressivo e propositivo della squadra. Dal 73' Aké 6.5: Entra e si guadagna subito il calcio di rigore del 4-1 con un'accelerazione da centometrista.
Rabiot 6: L'atteggiamento aggressivo e propositivo della squadra serve anche a lui che gioca con più convinzione e corsa. Va perfino vicino al gol, scheggiando il palo.
Kulusevski 6: Si impegna e cerca di svariare su tutto il fronte d'attacco, ma gli manca lo spunto e l'accelerazione decisiva per diventare letale come in passato. Dal 61' Dybala 6.5: Entra, segna ed esulta infiammando lo stadio. La polemica di qualche giorno fa va in soffitta.
Morata 6.5: Riesce a buttarla dentro soltanto su rigore, ma non si risparmia, giocando al servizio della squadra. Dal 78' Kaio Jorge SV
Allegri 6: Come già successo per la partita contro la Roma, è un voto con il beneficio del dubbio, non sapendo quanto ci sia di suo in questa bella Juventus.
(Marcello Gagliani Caputo)
0 Comments:
Posta un commento