In attesa dell'ufficialità dell'affare Vlahovic, tutto il mondo juventino è un subbuglio. Il sempre più probabile arrivo del serbo, infatti, ha fatto letteralmente saltare il banco e la Juventus è tornata alla ribalta in maniera prepotente.
Dovunque si parla e si discute su quanto e su come le conseguenze dell'investimento possano condizionare il futuro della squadra e della società. Se da una parte si evidenzia il solito "rosicamento" dei tifosi avversari, di nuovo in preda al delirio complottistico, dall'altra, serve una seria riflessione, perché l'acquisto di Vlahovic è un passo fondamentale per il mondo bianconero e potrebbe portare a un vero terremoto.
Le ipotesi sul tavolo sono tante e ciascuno diversa dall'altra: si parte dall'immediata cessione di uno tra Bentancur e Arthur, oltre che di Morata, fino alla possibilità di non rinnovare il contratto a Dybala, così da alleggerire ancora di più il monte ingaggi, per concludere con la cessione di De Ligt.
Ciò che sembra certo è che dopo la notizia bomba arrivata 48 ore fa, nessun giocatore della Juventus sembrerebbe più incedibile, sia in nome di un rinnovamento atto ad abbassare l'età media della squadra sia per il controllo del bilancio dopo il recente aumento di capitale.
Spendere circa 75 milioni di euro sembrava fantascienza, soprattutto tenuto conto dello stato delle finanze bianconere e degli strascichi pesanti che il Covid continua a portare con sé, a cominciare dagli stadi semivuoti.
Eppure, la dirigenza bianconera non si è fatta, ancora una volta, spaventare e come accaduto con Cristiano Ronaldo, ha affrontato con coraggio e determinazione (anche un pizzico di incoscienza?) il delicato momento. L'affare Vlahovic non è soltanto una prova di forza, ma anche la scossa necessaria a una squadra in difficoltà e sempre più sterile in attacco.
Oggi si torna a parlare della profezia di Andrea Agnelli, il quale tre anni fa aveva "promesso" di ingaggiare un nuovo Ronaldo, ma più giovane e, in effetti, l'identikit di Vlahovic si avvicina a quel tipo di giocatore, seppur con tutte le dovute differenze.
Tuttavia, rimane da capire in quale ottica rientrerà questo straordinario acquista e quali saranno le mosse della Juventus nei prossimi mesi, perché se a fronte dell'insistente filosofia della prudenza di Arrivabene, corrispondono operazioni di questo tipo, tutti noi rimaniamo spiazzati.
I futuri passi della dirigenza bianconera saranno decisivi per capire se Vlahovic si rivelerà soltanto un colpo di teatro, come a suo tempo era stato Ronaldo, oppure se dietro all'acquisto del serbo ci sia un vero piano di rilancio.
Come non è bastato l'arrivo dell'asso portoghese per primeggiare in Europa, non basterà quello dell'attaccante serbo, il quale dovrà fare parte di una squadra completa e competitiva. Non illudiamoci che possa essere lui la soluzione a tutti i problemi, perché a vincere non è mai il singolo ma il collettivo.
Molti parlano che i sacrificati all'altare di Vlahovic potrebbero essere Dybala e de Ligt, ma che senso avrebbe prendere uno degli attuali centravanti più forti del mondo e privarsi di due pezzi da novanta? O la società ha in serbo altre clamorose sorprese, oppure, più semplicemente, mira a rientrare dell'investimento grazie agli 80 milioni previsti per la qualificazione in Champions League.
Certo, in quest'ultimo caso, nessuno di noi vorrebbe essere nei panni di Massimiliano Allegri che, a questo punto, dovrà assolutamente agguantare almeno il quarto posto in classifica. Inoltre, non avrà neppure più alibi, perché con Vlahovic l'attacco della Juventus dovrà subito cambiare marcia.
(Marcello Gagliani Caputo)
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