Dopo la pessima prestazione contro il Torino nel derby e uno dei pareggi più insulti e inutili degli ultimi anni, la Juventus è attesa tra pochi giorni dall'andata degli ottavi di finale di Champions League.
L'interrogativo del titolo è d'obbligo, perché quest'anno i bianconeri sono stati una vera scheggia impazzita, capaci di cadute inaspettate e partite al limite della denuncia penale e di prestazioni esaltanti e convincenti, queste ultime arrivate soprattutto in Europa.
Ieri sera la Juventus è uscita dal campo con le ossa rotte e con tutti, giocatori e allenatore, sul banco degli imputati. Allegri ha commesso tanti errori, seppur dalla sua abbia l'alibi di una difesa praticamente annientata dagli infortuni. Tuttavia, tenere in campo Rabiot 90 minuti, sostituire Vlahovic con Kean e fare i cambi sempre e soltanto quando si deve recuperare il risultato, continua a essere una strategia incomprensibile.
Se in panchina c'è stata tanta confusione, le cose non sono andate diversamente in campo, con giocatori molli e poco reattivi, imprecisi e poco compatti. Il centrocampo non ha mai sorretto Vlahovic, Dybala e Morata si sono spesso trovati nella nostra area di rigore a recuperare palloni, il pareggio del Torino è arrivato su una dormita del solito Alex Sandro.
Insomma, dopo i progressi intravisti nelle settimane scorse, è improvvisamente tornata la Juventus di inizio stagione. Una squadra senza gioco e senza idee, priva di identità e con giocatori non all'altezza di indossare la maglia bianconera.
Alla luce di quanto visto ieri sera, per la Champions League non c'è da stare per niente tranquilli, ma non si può nemmeno essere catastrofisti, visto il cammino europeo della Juventus fino a oggi. Ciò che preoccupa sono, piuttosto, gli infortuni che impediranno ad Allegri di schierare la migliore formazione possibile.
Il Villareal sarà un avversario tosto, come tutte le squadre spagnole, la metteranno probabilmente sul piano fisico e sulla corsa e, fino a oggi, la Juventus ha sempre sofferto questo tipo di partite. Insomma, siamo davanti a una vera incognita, per cui è molto difficile azzardare qualsiasi previsione.
L'unica speranza è che si veda una squadra molto diversa da quella scesa in campo ieri nel derby, molto più reattiva e in palla, in grado di comandare il gioco e di ammazzare la partita con la giusta fame di vittoria.
(Marcello Gagliani Caputo)
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