Per la 26ma giornata di Campionato, la Juventus ha ospitato all'Allianz Stadium il Torino, nel derby della Mole numero 181. Per l'occasione, Allegri ha dovuto fare a meno di Bonucci, infortunato e, all'ultimo secondo, anche di Rugani. L'allenatore bianconero è stato costretto a schierare una difesa d'emergenza, ma ha confermato il tridente d'attacco.
Dal canto suo, Juric ha puntato su Belotti e sulla sua voglia di rivincita, dopo i ripetuti infortuni che lo hanno tormentato nei mesi passati.
Dopo il pareggio contro l'Atalanta che ha fatto discutere molto, ma considerato dal mister un punto guadagnato, la Juventus era chiamata a una vittoria per rafforzare il quarto posto in classifica e accorciare sulle squadre che la precedono.
Nei primi dieci minuti è stato un monologo del Torino, con la Juventus che ha sofferto e rischiato, ma che, alla prima occasione, ha piazzato la zampata vincente, anzi la testata vincente con de Ligt, al suo secondo gol ai granata.
Gli undici di Juric hanno provato a reagire, ma la Juventus ha sfruttato il momento positivo per darsi una scrollata e cominciare a macinare gioco e occasioni. La squadra ha alzato il baricentro ed è riuscita a sfruttare gli spazi che il Torino ha lasciato, spaesato e intimorito dalle accelerazioni del tridente d'attacco bianconero.
Il primo tempo è stato, tutto sommato, equilibrato, ma per larghi tratti si ha avuta la sensazione che la squadra che giocasse in casa fosse il Torino. Fatta eccezione per la fiammata dopo il gol del vantaggio, la Juventus non ha mai imposto il proprio gioco né il proprio ritmo, ma ha preferito adattarsi a quello degli avversari.
Fra i due portieri, quello più impegnato è stato, senz'altro, Szczesny, autore di qualche buon intervento e di un paio di pregevoli uscite, ma il Torino non ha mai avuto chance importanti, limitandosi a un predominio territoriale abbastanza sterile.
Nel secondo tempo, le squadre hanno continuato ad affrontarsi in modo molto fisico. I granata, che già nella prima frazione avevano messo la partita sul piano della grinta e, a volte, anche oltre, hanno continuato a spingere e a pressare. La Juventus, invece, ha mantenuto il suo atteggiamento sornione, in attesa di sfruttare l'occasione giusta.
I frequenti falli hanno interrotto spesso il gioco, senza permettere al match di decollare e alle due squadre di imporre un ritmo apprezzabile. Contro un Torino mai domo, la Juve ha dimostrato i suoi soliti limiti, primo fra tutti l'incapacità di ammazzare la partita.
Proprio da questo atteggiamento ormai patologico dei bianconeri, è nato l'improvviso pareggio del Torino, su una dormita colossale della difesa, pigra e disordinata e che si è concessa il lusso di lasciare tutto libero in area di rigore Belotti.
Abbiamo visto, per l'ennesima volta, una squadra senza gioco e senza idee che, dopo la fiammata d'entusiamo per l'arrivo di Vlahovic, è tornata quella di inizio stagione. Lo stesso serbo non ha ricevuto una sola palla giocabile e, in avanti, si è trovato a fare a sportellate da solo, come già accaduto a Bergamo. A fine partita il suo score parla chiaro: 0 tiri in porta.
Chi, anche stasera, dopo questo pareggio insulso, si ostinerà a vedere il bicchiere mezzo pieno o a parlare di progressi e di crescita della squadra, dovrebbe forse seguire altri sport o darsi all'ippica. I segnali visti a Bergamo erano stati chiarissimi, ma qualcuno ha preferito mentire a se stesso.
Szczesny 6: Nel primo tempo si destreggia bene, ma non è estraneo da colpe in occasione del pareggio di Belotti.
Cuadrado 5.5: Ormai da diverse partite non sembra più lui, è distratto e impreciso, non spinge e non regala quei guizzi spesso decisivi in passato.
De Ligt 6.5: Ha il merito di segnare il gol del vantaggio ed è sempre puntuale nelle chiusure, ma non è ancora pronto a fare reparto da solo.
Alex Sandro 5.5: Viene schierato centrale in seguito all'emergenza difensiva e, almeno nel primo tempo, se la sbriga anche abbastanza bene. Tuttavia, in occasione del gol del Torino, pecca di superficialità.
Pellegrini 6: Scende in campo a sorpresa, dopo l'infortunio di Rugani e gioca bene fino a quando un colpo al ginocchio lo mette K.O. Dal 46' De Sciglio 6: Gioca un tempo intero, ma si fa fatica a giudicarlo.
Locatelli 6: Goca una partita oscura e alterna il ruolo di regista davanti alla difesa a quello di frangiflutti. Non riesce a prendere il controllo del centrocampo, poco aiutato dai compagni. Dal 74' Arthur 6: Prova a dare qualcosa in più alla manovra in fase di costruzione, ma ormai la squadra è scollata e confusa.
Zakaria 5.5: Gli manca lo sprint e la fisicità messa in mostra al debutto, corre tanto e sbaglia anche tanto, ma soprattutto non sembra mai perfettamente a suo agio.
Rabiot 5: Altra partita incolore che lo vede pascolare per il campo senza arte né parte.
Morata 5.5: Ormai è talmente impegnato a voler soddisfare ciò che gli chiede l'allenatore, che l'area di rigore avversaria la vede con il binocolo.
Dybala 5.5: Gioca un primo tempo di sostanza, occupandosi più di impostare dal centrocampo che di affondare, ma a inizio secondo è costretto a uscire. Recupererà per la Champions? Dal 52' McKennie 6: Cerca di dare un po' di vivacità, ma spesso non sa a chi passare la palla.
Vlahovic 5.5: Soffre tanto la marcatura di Bremer, ma, soprattutto, non riceve alcun appoggio dai compagni di squadra, incapaci di servirgli una sola palla giocabile. Dal 74' Kean 5: Solito caos.
Allegri 4: Ogni commento è ormai superfluo, l'accanimento terapeutico è una cosa brutta.
(Marcello Gagliani Caputo)
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