Per la 28ma giornata di Campionato, la Juventus ha ospitato lo Spezia all'Allianz Stadium, con l'obiettivo di vincere per staccare l'Atalanta e mirare ad accorciare sulle squadre di testa.
Per l'occasione, Allegri ha recuperato un paio di giocatori, tra i quali Daniele Rugani che è tornato in difesa a fare coppia con De Ligt. A centrocampo, la zona più penalizzata dagli infortuni, confermato il trio Arthur-Locatelli-Rabiot, mentre in avanti, tridente Cuadrado-Morata-Vlahovic, quest'ultimo a caccia di gol per rafforzare la leadership nella classifica cannonieri.
L'approccio della Juventus alla partita non è stato molto diverso da quello visto in passato, ovvero molto attendista e lento. I giocatori hanno tenuto il ritmo basso, in attesa di trovare lo spazio giusto per affondare, ma lo Spezia si è dimostrato sempre molto attento.
Non a caso, i bianconeri hanno trovato il vantaggio soltanto su un errore del portiere spezzino che ha sbagliato il rinvio coi piedi. Dopo il gol di Morata, la Juventus è sembrata più sciolta ed è riuscita a costruire altre occasioni e a dare continuità alla manovra d'attacco, ma non ha trovato il guizzo necessario per chiudere il match.
Nel primo tempo, lo Spezia ha provato a giocare con attenzione e per buona parte del match è riuscita a limitare gli attacchi della Juve che, dal canto suo, ha peccato, ancora una volta, di cattiveria e convinzione.
Per l'ennesima volta, infatti, gli undici di Allegri avrebbero potuto mettere una seria ipoteca sulla partita già nei primi 45 minuti, ma troppo spesso hanno preferito il possesso palla e una manovra troppo astrusa e poco scorrevole.
Nel secondo tempo, lo Spezia è sceso in campo con molta più aggressività e ha messo un paio di volte in difficoltà Szczesny, mentre la Juventus ha continuato a giocare con flemma e poca velocità.
I giocatori hanno dato l'impressione di essere frenati, perfino nelle occasioni in cui avrebbero potuto affondare, hanno scelto di rallentare il ritmo e di passare, magari, la palla indietro anziché verticalizzare.
La squadra si è allungata e le distanze tra l'attacco e gli altri reparti è aumentata. Complice l'atteggiamento dello Spezia e le scelte di Allegri, la Juventus ha perso il controllo della partita e si è abbassata troppo, lasciando il pallino del gioco agli avversari e agendo soltanto in contropiede.
Bene la Juventus nel primo tempo, inguardabile nel secondo. Un'involuzione a cui dovremmo essere ormai abituati, ma che, ogni volta, ci lascia l'amaro in bocca, soprattutto perché sembra una scelta voluta e non casuale.
Gli ossessionati dallo slogan "conta solo vincere" staranno festeggiando coi botti, al contrario dei poveri tifosi che erano allo stadio e che hanno dovuto assistere all'ennesima prestazione appena al di sopra della decenza.
Sono arrivati altri tre punti importanti che allungano la striscia positiva, ma qualcosa in più, soprattutto in occasioni come questa, era legittimo (e doveroso) aspettarsela.
Szczesny 6.5: Sarebbe potuta essere una partita senza voto, ma il polacco ha dimostrato di essere attento in quelle poche occasioni che lo Spezia è arrivato nell'area avversaria.
Danilo 6.5: In difesa non deve faticare molto, per cui si propone spesso in appoggio e a inizio manovra. Partita dopo partita, diventa sempre più importante per la squadra.
Rugani 6.5: Molto attento dietro, ha il merito di intercettare il rinvio sbagliato di Provedel e metterla sui piedi di Vlahovic per dare via all'azione del gol di Morata.
De Ligt 6.5: Anche per lui partita tranquilla, anche se non secondo tempo qualche situazione ha dovuto sbrigarla.
Pellegrini 6.5: Spinge con continuità ed è sempre tra i primi a proporsi in avanti. Dimostra di avere la mentalità e lo spirito giusto. Dal 62' Bernardeschi 5: Entra e si fa ammonire, tra l'altro già diffidato.
Locatelli 6.5: Soprattutto dopo il gol del vantaggio, sale in cattedra e oltre a orchestrare il centrocampo con Arthur, si concede diverse incursioni. Nel secondo tempo soffre insieme alla squadra.
Arthur 5: Meno preciso del solito, commette qualche errore di troppo e tiene eccessivamente la palla, rischiando inutilmente.
Rabiot 5: Ancora una volta, di fatica a capire il suo ruolo nella squadra e l'apporto che può dare.
Cuadrado 6.5: Più in palla rispetto alle scorse partite, finalmente torna a saltare l'uomo e a proporsi in area di rigore.
Morata 6.5: Stavolta, il suo sacrificio viene premiato dal gol che gli mancava da ormai troppo tempo.
Vlahovic 6: Ha pochi palloni da poter trasformare in tiri in porta, però si muove su tutto il fronte d'attacco e prova a tenere la squadra alta, sempre poco supportato. Dall'85' Kean SV
Allegri 5: Come al solito, deve lasciare la sua traccia sulla partita, decidendo, a mezz'ora dalla fine, di passare al 4-4-2, così da coprirsi e difendere l'1-0.
(Marcello Gagliani Caputo)
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