Dopo le sconfitte di Fiorentina, Roma e Napoli, la trasferta della Juventus contro il Sassuolo era l'occasione per chiudere virtualmente i giochi per il quarto posto e provare, addirittura, a scippare il terzo posto alla squadra di Spalletti.
Tuttavia, i bianconeri sono arrivati all'appuntamento ancora una volta decimati dalle assenze e dagli infortuni. Dopo Cuadrado, infatti, anche de Ligt ha dovuto dare forfait poche ore prima della partita e Allegri ha deciso di far partire Vlahovic dalla panchina.
Dopo diverse partite, è tornato Rugani al centro della difesa, mentre Danilo è stato confermato a centrocampo, dopo l'ottima prestazione (e il gol) in Coppa Italia. In avanti, infine, si è rivista la "vecchia" coppia Morata-Dybala.
Il primo tempo è stato un assolo del Sassuolo che, dopo essere stato fermato in almeno tre occasioni da Szczesny, al 38' è passato meritatamente in vantaggio con Raspadori, l'uomo considerato l'ideale erede di Paulo Dybala.
Fino al gol degli avversari, la Juventus ha giocato la solita partita di catenaccio e contropiede, con i calciatori, più volte, in undici dietro la linea della palla e senza un punto di riferimento in attacco come Vlahovic.
Soltanto una giocata da campione di Dybala, coadiuvato dalla rabbia e dalla voglia di Morata, ha permesso alla squadra di Allegri di rimettere la partita in parità e di scacciare l'incubo di un ennesimo primo tempo senza tiri in porta.
All'inizio del secondo tempo, la Juventus è parsa più spigliata, tanto da andare vicinissima al gol dopo appena tre minuti con Morata, il cui colpo di testa è stato fermato con un miracolo da Consigli.
Tuttavia, nemmeno l'ingresso di Vlahovic dopo nemmeno dieci minuti, al posto di un Dybala (a quanto pare) affaticato, ha giovato a una squadra in balia della propria incapacità di attaccare e di giocare in modo corale e aggressivo.
Tra le due squadre, è stato il Sassuolo ad andare più vicino al gol e a giocare cercando la vittoria. La Juventus ha continuato a vivacchiare, in attesa di un episodio favorevole che è arrivato quasi allo scadere, quando Kean è riuscito, finalmente, in una giocata da vero attaccante (con la complicità di Consigli).
Per gran parte del match abbiamo visto una squadra imbarazzante, senza uno straccio di idea e fisicamente depressa, ma, alla fine, è riuscita nella zampata vincente, inattesa quanto, oggettivamente, immeritata.
Tre punti fondamentali per avere la quasi matematica del quarto posto e, soprattutto, per mirare al terzo, adesso distante soltanto un punto e che potrebbe dare un sapore meno amaro alla stagione.
PAGELLE:
Szczesny 6.5: Se non avesse preso gol sul suo palo, il suo voto sarebbe stato più almeno di un punto.
De Sciglio 6: Troppo pigro e timido in attacco, riesce raramente a mettere qualche cross interessante.
Rugani 5: Non giocava da un po' e ha mostrato di essere arrugginito, in ritardo e scomposto in diversi interventi. Dal 53' Chiellini 6.5: Ha dato la necessaria fisicità nella difesa finale.
Bonucci 5.5: Anche lui sembra un po' appannato e perde la posizione troppo spesso.
Alex Sandro 4.5: Sembra un pesce fuor d'acqua, non si capisce la sua utilità né, tanto meno, il suo ruolo.
Danilo 6: Gioca a mezzo servizio e fa quel che può, soprattutto facendo sentire la sua presenza davanti alla difesa, ma spesso viene preso in mezzo dagli avversari.
Bernardeschi 5: Dopo la fiammata in Coppa Italia, è tornato alla sua mediocrità e gioca a nascondino coi compagni. Dall'86' Miretti SV
Rabiot 6: Meno brillante delle ultime uscite, soffre da morire la mobilità degli avversari, ma riesce, comunque, in qualche buona chiusura.
Zakaria 6: Corre tanto e fa molta legna, come si dice, ma anche lui sembra meno brillante fisicamente.
Morata 6: Si prende parte del merito del gol di Dybala, andando a recupare una palle con molta testardaggine, ma pecca troppo sotto porta. Dal 65' Kean 6.5: Sembrava la sua solita prova grigia e anonima, ma a due minuti dalla fine ha tirato fuori il coniglio dal cilindro.
Dybala 6.5: Non comincia bene, ma ha il merito di bucare la porta del Sassuolo con un gran sinistro ed è l'unico a cercare una giocata decisiva. Esce dopo pochi minuti della ripresa non si sa bene per quale motivo, forse per problemi fisici. Dal 53' Vlahovic 6: Non riceve quasi palle giocabili e Allegri più volte gli chiede di "dare una mano" nei minuti di recupero.
Allegri 6: Mette in campo una formazione senza capo né coda e la squadra gioca un primo tempo imbarazzante, illuminato soltanto dalla giocata di Dybala. Poi, la fortuna gli sorride, premiando i suoi cambi.
(Marcello Gagliani Caputo)
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