"Prendiamoci i tre punti e non pensiamo al resto" sta diventando una frase ricorrente quanto ormai insopportabile in questa stagione della Juventus.
Anche oggi, contro il Venezia, ultimo in classifica, i bianconeri sono riusciti nell'impresa di tenere gli avversari in partita fino oltre il novantesimo e hanno rischiato di perdere.
Un leit motiv che se molti fanno finta di non vedere, andando avanti con un paio di fette di prosciutto sugli occhi, non è passato innosservato a molti, causando una profonda spaccatura all'interno della tifoseria juventina.
Contro il Venezia, si è vista una squadra vogliosa e pimpante per i primi quindici minuti poi, raggiunto il vantaggio, gli undici giocatori si sono seduti a sorseggiare una tazza di té o una limonata fresca, visto il periodo.
I lagunari hanno perso il controllo della partita e sono andati diverse volte vicini al gol, fino a quando, meritatamente, hanno raggiunto il pareggio. C'è voluto l'orgoglio di Bonucci, capitano desideroso di festeggiare il 35mo compleanno, per togliere le castagne dal fuoco e salvare la faccia.
Sì, perché se oggi c'è una cosa da salvare, non è nemmeno il risultato, ma, appunto, la faccia. La Juventus è riuscita per l'ennesima volta a far fare un figurone a una squadra derelitta e ormai con un piede e mezzo in Serie B.
Eppure, per molti va bene così, i tifosi dovrebbero prendersi la vittoria e non rompere le scatole. Questo va bene per alcuni di essi, ovvero coloro che guardano ogni partita spegnendo il cervello, con la bolla che gli esce dal naso e, magari, la bocca aperta e lo sguardo ebete.
Noi tifosi pensanti siamo di altra pasta, altra razza si potrebbbe dire. A noi non interessa solo il risultato, interessano anche i calciatori e la loro prestazione. Andiamo in bestia a vedere Vlahovic ridotto come il peggiore centravanti della Serie A. Ci fa rodere vedere giocare Morata terzino e ci fa incazzare Allegri quando toglie un attaccante per inserire un difensore.
Insomma, lo strazio di una stagione deludente, la peggiore degli ultimi undici anni, si trascina inevitabile, tra le speranze di veder migliorare le cose e la rassegnazione di sapere che così, purtroppo, non sarà.
Szczesny 6.5: Altra ottima partita del polacco, decisivo in un paio di occasioni e sicuro sia tra i pali sia in uscita.
Danilo 6.5: Gioca a mezzo servizio, costretto dagli infortuni, ma dà sempre il massimo. Oggi non poteva molto di più, viste le sue condizioni.
Bonucci 8: Non fosse stato per lui, questa partita sarebbe finita con un altro risultato. Il suo orgoglio ha impedito alla Juventus di collezionare l'ennesima figuraccia.
De Ligt 6.5: Gli attaccanti avversari gli procurano qualche preoccupazione, ma lui riesce sempre, in un modo o nell'altro, a fermarli. Si rende pericoloso diverse volte sui calci d'angolo, tanto che è suo l'assist per il primo gol di Bonucci.
Pellegrini 6.5: Parte benissimo e colpisce una traversa con un gran tiro, ma ogni tanto si assenta e commette qualche ingenuità. Dal 58' Alex Sandro 5: Entra giusto per farsi ammonire e passare qualche palla all'indietro.
Miretti 7: Finalmente alla prima da titolare, fa vedere di che stoffa è fatto. Buona personalità, grande visione di gioco, poca esperienza. Prospetto interessantissimo, speriamo che non finisca in Serie B. Dal 79' Arthur SV
Rabiot 7: In questo periodo è uno dei migliori, fisicamente straripante, sia in copertura che in ripartenza. Si meriterebbe un gol prima del termine della stagione.
Zakaria 6.5: Ormai il centrocampo della Juve non può più fare a meno di lui, sempre presente e pronto ad aggredire e a rilanciare l'azione.
Bernardeschi 5: Da lui cominciano le note stonate. Avulso dalla manovra, sbaglia e si intestardisce in giocate inutili e pericolose. Ormai si attende soltanto l'ufficialità del suo addio a zero alla Juventus. Dal 58' Dybala 5: Passeggia per il campo, tenendo palla e cercando qualche guizzo, ma ormai la sua storia con la Juve è finita.
Morata 5: Oggi nemmeno la sua solita generosità può bilanciare una partita pessima, sempre lontanissimo dalla porta e poco preciso in molte giocate. Dal 69' Kean 6: Entra per provare a dare manforte all'attacco, ma dopo il nuovo vantaggio, non ha nemmeno l'occasione di tirare in porta.
Vlahovic 5: Sembra il cugino scarso dell'attaccante ammirato a Firenze, ma, d'altronde, non avendo una squadre che gioca per lui, ma specula sugli avversari, poco può fare. Esce con la faccia di colui che si è già, giustamente, rotto le scatole. Dal 79' Chiellini SV
Allegri 4: Ormai definirlo un parassita è un complimento, gioca soltanto speculando sugli avversari, senza mai imporre il proprio gioco e sperando nell'episodio favorevole. Quando la vede brutta e se la sta facendo nelle mutande, cambia Vlahovic per Chiellini. Preistorico, come sempre.
(Marcello Gagliani Caputo)
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