L'era post-Del Piero è stata un periodo di transizione cruciale per la Juventus, in cui il club ha dovuto affrontare la sfida di sostituire uno dei giocatori più iconici e amati della sua storia. Alessandro Del Piero ha lasciato un vuoto difficile da colmare, basti pensare ai numeri da record con cui ha chiuso la carriera a Torino: 705 presenze, 290 gol e un palmarès che include 7 scudetti, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Italia e 4 Supercoppe Italiane.
Tuttavia, la sua eredità è servita come fonte di ispirazione per nuovi leader e traghettatori che, negli anni successivi, hanno contribuito a continuare e rinverdire il percorso di successi e sfide da vincere della Juventus. Da Buffon a Chiellini, da Dybala a Bonucci, in questo articolo esploreremo l'evoluzione della Juventus nell'era post-Del Piero, soffermandoci sui giocatori che hanno ereditato il ruolo di leader per guidare il club attraverso un profondo cambiamento.
Un patrimonio chiamato Alessandro Del Piero
Alessandro Del Piero è stato un simbolo della Juventus per oltre due decenni. La sua classe, dedizione e passione per il club hanno creato un legame profondo con i tifosi e hanno contribuito ai numerosi trionfi della squadra. Ancora oggi, all'ex numero 10 bianconero sono legati momenti indimenticabili della storia juventina: dallo splendido gol del 3-2 contro la Fiorentina, trampolino per un'avvincente ed esaltante rincorsa allo scudetto del 1994-95 alla standing ovation a lui dedicata dai tifosi del Real Madrid al Santiago Bernabeu, dalla Champions League alzata nel 1996 nel cielo di Roma fino al gol della vittoria nella Coppa Intercontinentale, sempre del 1996, a Tokyo.
Aver dedicato una carriera e, perché no, una vita alla Juventus, ha trasformato Del Piero in una vera icona, simbolo di un calcio che, giorno dopo giorno, va scomparendo, ma che rimarrà scolpito nella pietra. Fin dall'indomani del suo struggente addio allo Juventus Stadium, "Pinturicchio" è diventato, di diritto, patrimonio e simbolo della juventinità, esempio di fedeltà e amore e il cui testimone è stato raccolto da chi, partendo proprio dal suo esempio, ha provato a tenere alto il nome e il blasone della Juventus.
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Nuovi leader in campo
Con l'addio di Del Piero, la Juventus si è messa subito sulle tracce di nuovi leader in campo e fuori, nuove voci in grado di rappresentare al meglio la Juventus in Italia e nel mondo. Alcuni di loro, come Buffon e Chiellini, erano cresciuti proprio all'ombra del numero 10 e da lui hanno dimostrato di aver preso molta della juventinità che hanno poi messo in campo partita dopo partita. Con un altro grande leader come Andrea Barzagli hanno formato l'ormai leggendaria BBC, una delle difese più impenetrabili mai avute dalla Juventus, a dimostrazione di come la squadra fosse una vera famiglia.
Diventati presto colonne portanti della squadra e poi simboli rimpianti, hanno passato il testimone ad altri leader come Paulo Dybala e Leonardo Bonucci, i quali hanno proseguito sempre sul solco tracciato da Del Piero, unendo esperienza e classe, ma, soprattutto, senso di appartenenza e attaccamento alla maglia. Guidando una compagine rinnovata, i nuovi condottieri bianconeri hanno contribuito a mantenere negli anni lo spirito vincente della Juventus e hanno portato a Torino nuovi trofei.
Nonostante il dolore della separazione dal proprio Capitano, la Juventus ha dimostrato di essere come la Fenice, di rinascere dalle sue stesse ceneri e ancora più forte. Gli eredi di "Pinturicchio" hanno dimostrato che la squadra poteva prosperare e vincere anche senza il suo contributo, ma seguendone l'esempio, nel segno di un indomabile attaccamento alla maglia e con rinnovato spirito di sacrificio.
Sfide e momenti di crescita
Pur senza il proprio storico Capitano e numero 10, l'era post-Del Piero non è stata priva di sfide per la Juventus, anzi. Il leggendario ciclo dei nove scudetti consecutivi e delle due finali di Champions League perse con Barcellona e Real Madrid è stato ricco di spunti e, soprattutto, di momenti da ricordare.
Dal memorabile 3-0 interno proprio contro il Barcellona dell'11 aprile 2017 alla rimonta in casa del Tottenham del 7 marzo 2018 in Champions League, passando per il 2-3 a Milano contro l'Inter ottenuto in extremis il 28 aprile 2018 e arrivando alla leggendaria tripletta di Cristiano Ronaldo contro l'Atletico Madrid del 12 marzo 2019. Momenti che, pur non portando sempre alla vittoria di trofei, ogni tifoso juventino conserva nel cuore gelosamente, proprio come quelli in cui la stella a brillare era quella di Alessandro Del Piero.
Tutto ciò non ha fatto altro che dimostrare, per l'ennesima volta, che, pur affrontando momenti di difficoltà, la Juventus ha sempre trovato la forza di risollevarsi e sempre grazie ai suoi leader, a campioni che prima di essere grandi calciatori sono stati grandi uomini. Come Del Piero fece nell'anno della Serie B, i suoi eredi lo hanno fatto e lo stanno facendo in questi ultimi anni, ma sempre sotto l'occhio attento di "Pinturicchio" che, anche fuori dal campo, è lì pronto ad accorrere in soccorso della sua Vecchia Signora.
Un ricordo duraturo e un futuro radioso
Insomma, nonostante Del Piero non sia più in campo da un po' di tempo, il suo legame con la Juventus resiste al tempo, ma è soprattutto la sua eredità che continua a vivere attraverso i giocatori che lo hanno seguito e che ne hanno abbracciato lo spirito di dedizione, la correttezza e l'attaccamento alla maglia. Mentre tutto attorno a lei cambia, muta e si evolve, la Juventus continua a crescere e a cercare nuove vittorie, affrontando ogni sfida con la determinazione di tutti quei leader che continueranno a ispirarsi a quel ragazzo che alla Juventus ha scelto di dedicare anima e corpo.
(Marcello Gagliani Caputo)
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