All'indomani del match clou tra Juventus e Inter è ora di fare un bilancio provvisorio della stagione dei bianconeri. Iniziata sottotono, settimana dopo settimana è parso subito chiaro che l'obiettivo quarto posto tanto sbandierato da Allegri e Giuntoli stava diventando stretto e la partita contro la prima in classifica ha confermato tale impressione.
All'Allianz non è stata una bella partita, d'altronde in Italia è molto difficile vederne, ma si sono viste diverse cose interessanti, soprattutto proprio a proposito della Juventus. Gli undici di Allegri, pur condizionati da diverse assenza, hanno tenuto bene il campo, dando molto filo da torcere all'Inter e rischiando anche di vincere. Con l'appoggio del pubblico di casa, sarebbe davvero bastato poco per tornare in vetta alla classifica dopo anni, invece, il motto "prima non prenderle" ha prevalso ancora una volta.
Eh sì, perché con un po' più di coraggio e intraprendenza, il derby d'Italia si sarebbe potuto portare a casa, invece, come ormai consuetudine, i bianconeri hanno avuto il braccio corto, accontentandosi di raccogliere un punto che se non cambia la distanza dall'Inter, permette alle inseguitrici (Milan e Napoli soprattutto) di avvicinarsi nuovamente.
Pare, dunque, logico che chi si fida ciecamente delle parole di Allegri, oggi stia festeggiando e parli di "punto guadagnato". Chi, invece, come il sottoscritto e, per fortuna, molti altri pensano che la Juventus sia in grado di ottenere molto di più e non solo per le proprie capacità ma anche per i limiti delle altre squadre, non digerisce questo "pareggino" figlio della solita viltà dell'allenatore e di una squadra costretta a giocare con il freno a mano tirato ormai da tre anni.
Discorso molto simile per i singoli, a cominciare dall'autore del gol Vlahovic, fino a pochi giorni fa tornato di nuovo nel mirino di chi di calcio e di Juventus ne capisce poco. Tra chi lo avrebbe venduto seduta stante e chi ne auspicava la partenza a favore del ritorno di Alvaro Morata, il delirio dietro all'attaccante sembrava inarrestabile. Tuttavia, come ha giustamente sottolineato il serbo dopo il gol, è meglio che molti stiano zitti e vadano a scommettere sui cavalli, invece di infestare stadi, social e studi televisivi.
Juventus-Inter ha dimostrato che i bianconeri sono ampiamente in lotta per lo scudetto e che non sono inferiori neppure all'Inter. Perfino uno dei "protetti" di Allegri, Adrien Rabiot, lo ha candidamente ammesso. Ora, il problema è far digerire la notizia a chi della mediocrità ha fatto una bandiera e una virtù, in campo e fuori.
(Marcello Gagliani Caputo)
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